martedì 25 giugno 2013

REGIONE SUB IUDICE?

Il Comitato Esecutivo de LeALI, riunitosi stasera per valutare la situazione politica regionale in vista dell'avvio della XIV legislatura regionale, ha deliberato all'unanimità il seguente

Comunicato Stampa

La Regione Autonoma Valle d'Aosta merita ben più di un Governo sub iudice.

La composizione della nuova Giunta regionale non può prescindere dalle conclusioni dell'inchiesta giudiziaria sui lavori di ampliamento dell'ospedale regionale. La politica non può rimanere indifferente a guardare, trincerandosi dietro il principio costituzionale di presunzione di innocenza sino sentenza definitiva. Chi è politicamente impegnato deve essere al di sopra di ogni sospetto e nel dubbio deve fare fare un passo indietro per affermare credibilità e autonomia al ruolo politico.

La difesa ad oltranza degli indagati è legittima da parte loro, molto meno lo è invece la difesa politica d'ufficio. Se la politica è interesse pubblico il primo a tirarsi indietro non può che essere Augusto Rollandin, ogni suo diverso atteggiamento, ogni sua forzatura per ritornare a fare il Presidente della Regione suona come l'anteposizione di un disegno personale a quello pubblico generale.

La legislatura è appena iniziata, il governo regionale è ancora da definire; la maggioranza politica ha il compito di governare, ma ha anche il dovere di non esporre in un momento di grave crisi economica la Regione Valle d'Aosta al rischio di instabilità, costruendo un disegno politico-amministrativo su di un terreno minato da un'inchiesta giudiziaria che vede un pericoloso intreccio tra politica, affari e criminalità organizzata.

Se un Ministro del Governo Letta si è dimesso per alcune dimenticanze fiscali, non è assolutamente sostenibile che la prossima Giunta regionale sia guidata da chi si è “dimenticato” - volendo credere alla tesi difensiva – di leggere quanto firmava.


venerdì 21 giugno 2013

PERSEGUITATO O "PERSEVERATORE"? Rollandin inciampa nuovamente negli appalti

Rollandin un prode erede dei Salassi perseguitato dalla bieca giustizia italica? O piuttosto un intraprendente discendente della stirpe veneta, come suggerisce il suffisso del suo cognome valdostanizzato da qualche generazione, miracolato dall'inefficienza del sistema giudiziario italo-borbonico?
La sua carriera politica di Presidente della Regione - dal gennaio 1984 al giugno 1990 e poi dal 2008 al 2013 - è costellata da inchieste giudiziarie che l'hanno visto ripetutamente imputato. Nel 1993 inciampò nel suo primo incidente di percorso, che gli costò un paio di mesi di carcerazione preventiva per poi sfociare nel '94 in una condanna definitiva in Cassazione a 16 mesi con interdizione dai pubblici uffici per abuso d'ufficio per favoreggiamento in una vicenda di appalti.
Poi è la volta dell'Affaire Trasporti: 9 miliardi e 247 milioni di erogazioni di contributi illeciti alle società di trasporto pubblico, secondo l'accusa. Il processo penale per Rollandin viene bloccato dalla prescrizione, mentre, invece, la magistratura contabile della Corte dei Conti nel novembre 2007 lo condanna a restituire alla Regione Valle d'Aosta 480 mila euro. La somma è pagata con un'anticipazione dei fondi previdenziali regionali accantonati dallo stesso Rollandin, nei mandati precedenti.
Più fortunata, invece, la vicenda processuale del voto di scambio nella quale Rollandin esce assolto; in sentenza si legge che i soldi consegnati alla "postina" Rosina Rosset erano in realtà rimborsi per spese elettorali. Il relativo filmato acquisito all'inchiesta - secondo i giudici - rafforza questa proprio conclusione; infatti l'aria circospetta con cui la donna consegna a un lontano discendente dei Salassi, tale Domenico Cosentino, il bustone è spiegato con la necessaria riservatezza - privacy - delle attività elettorali.
Nonostante questi incidenti di percorso Rollandin ottiene la riabilitazione con conseguente estinzione del reato e delle pene accessorie comminategli nel 1994.
Ora la storia si ripete e proprio nel momento in cui Rollandin sta per formare la Giunta della legislatura appena iniziata gli è notificato un avviso di garanzia con l'accusa di abuso d'ufficio nell'ambito dei lavori di ampliamento dell'ospedale regionale per il contratto da lui sottoscritto nelle sue funzioni di Presidente svolte nella scorsa legislatura. La primissima reazione difensiva è stata di scaricare le colpe sui funzionari, disattenti -  la sua d'altronde è solo una firma! -poi, al fine forse di evitare pericolose e controproducenti reazioni, ha corretto il tiro, precisando è la stampante che ha saltato pezzi di testo.(?)
Ma la Procura sostiene l'accusa forte delle intercettazioni acquisite e della prova regina di un contratto sottoscritto dal Presidente Rollandin in un testo differente - per omissioni e integrazioni - da quello approvato dalla Giunta regionale e a lui demandato per la mera formalizzazione.
Dicono i cinesi - ben conosciuti da Rollandin nelle sue vesti trascorse di Presidente di CVA, ma questa è un'altra storia ancora tutta da scrivere - "la medesima acqua può sostenere o affondare la nave"; chissà, la Cina è lontana, ma poi non così tanto!

sabato 8 giugno 2013

AAA CERCASI CENTRODESTRA

Sul fronte del centrodestra il recente risultato delle elezioni regionali è stato chiarissimo: l'elettore liberale è in primis "un non unionista". 
E' così che si spiega l'azzeramento del PdL valdostano passato da quattro consiglieri a zero. La politica di primo maggiordomo dell'area autonomista servita dal PdL in questi ultimi tre anni non è stata apprezzata dagli elettori di centrodestra. La follia della classe dirigente pidiellina valdostana di  pretendere di essere forza di governo senza in realtà governare alcunché e rinnegando la propria identità politica, pur di stare formalmente nella maggioranza autonomista, è stata bocciata dall'elettorato. Non è bastato spendere il nome di "Berlusconi Presidente" sul simbolo elettorale per rimanere a Palazzo regionale; il riferimento alla funzione presidenziale - del tutto fuori luogo e decontestualizzato - evidenziava il disperato tentativo di far prevalere il richiamo al leader, per far dimenticare l'inconsistenza degli ultimi anni di non politica in Valle d'Aosta. Ma l'assenza del PdL alle elezioni politiche tenutesi tre mesi fa, a febbraio, e l'invito a votare i candidati autonomisti, l'uno targato U.V. e l'altro S.A., era un ricordo difficile da dimenticare anche per gli elettori più smemorati. Altrettanto difficile da dimenticare i complimenti telefonici - quanto mai inopportuni - fatti da un un distratto Berlusconi alla disastrosa classe dirigente pidiellina regionale.
Così gli elettori di  centrodestra si sono dispersi tra l'opposizione del momento -M5S- la nascente proposta di area rappresentata da LeALI, il non voto e il voto nullo.
La scomparsa del PdL è dunque cosa ben diversa dalla scomparsa degli elettori - arrabbiati e demotivati - di centrodestra, i quali non sono spariti, ma  attendono di capire chi possa dare loro voce e coerente rappresentanza per arginare e ridimensionare l'ormai vacillante sistema clientelare unionista.
Le risposte non verranno sicuramente dalla "badogliana" classe dirigente del defunto PdL, la quale tra abbandoni - il coordinatore, ormai ex,  Alberto Zucchi - fughe in altri improbabili lidi - l'ex Capogruppo Massimo Lattanzi - e inconsistenti terze fila, sembra aver esaurito ogni residua risorsa.  
LeALI ha tutte le carte in regola per riaggregare su presupposti coerenti l'intera area politica del centrodestra valdostano. I valori liberali sono alternativi all'attuale gestione delle risorse pubbliche regionali e agli attuali metodi di amministrazione clientelare. LeALI si propone di rimettere l'Amministrazione pubblica al servizio del cittadino e dei suoi interessi, riportando l'azione pubblica ai principi del buongoverno, del merito, delle competenze, del contenimento degli interventi pubblici agli ambiti istituzionali. 
LeALI vuol essere un progetto politico aperto a tutti i cittadini con un comune sentire liberale, stanchi di soggiacere all'arroganza di un potere pubblico fine a se stesso, costruito con i soldi di tutti - riparto fiscale -  ma a vantaggio di pochi. L'impegno politico deve ritrovare una dimensione etica, che possa esprimere sulla scena politica persone già realizzate nella loro sfera personale, le quali mettano al servizio del bene pubblico le loro conoscenze e le loro esperienze. L'era della politica di mestiere, erede del concetto monarco-dinastico, è ormai al tramonto e va evitato il rischio che la politica continui a rimanere appannaggio di cerchie ristrette di persone  - tecnocrati spregiudicati - sul pretesto di un'emergenza in realtà a loro funzionale.

martedì 28 maggio 2013

CONSIDERAZIONI POST ELETTORALI


Ci aspettavamo sicuramente di più in termini di risultato elettorale, ma in 55 giorni - tanti ne sono passati dalla nascita di LeALI al voto - forse non era materialmente possibile. 

Farsi conoscere e spiegare le nostre motivazioni comporta tempo. L'informazione, poi non ci ha agevolato: tribune elettorali RAI messe in onda alle ore 10 del mattino e ridotti spazi giornalistici.

A fronte di un tale "gap" il consenso raccolto merita massima considerazione. 
Nascendo ora, ogni voto raccolto è un successo ed è soprattutto un voto di convinta adesione. Non dunque un risultato modesto ma il primo passo con cui avviare il cammino per rifondare un nuovo centrodestra valdostano. La liquefazione - da quattro consiglieri a zero - del PdL, che negli ultimi anni è stato il primo maggiordomo dell'U.V., conferma che è necessario un nuovo soggetto per ridare rappresentanza e credibilità all'area liberale.
LeALI continua il cammino intrapreso, preparandosi a diventare l'unico e, comunque, principale punto di riferimento del centrodestra in Valle d'Aosta. L'obiettivo sono le elezioni comunali del 2015, ove sicuramente sapremo dimostrare di aver saputo riaggregare il consenso dell'area liberale, senza attendere inutili intermediazioni romane. 

venerdì 24 maggio 2013

LA VERA STORIA DEI BUONI BENZINA NEGATI


Tutti ricordano i “buoni benzina”, con cui il carburante si pagava poco più della metà; ma pochi sanno i veri motivi per cui sono stati tolti .

La loro eliminazione è frutto di una distrazione dello Stato italiano e del compiacente disinteresse della Regione Valle d'Aosta o meglio delle forze autonomiste che la governano – UV, SA e Fed – e dei parlamentari valdostani.
L'esenzione fiscale sui carburanti e su alcuni generi alimentari era stata introdotta, dalla legge 623 del 1949 quale misura compensativa “in attesa che sia attuato il regime di zona franca previsto per l'intero territorio della Valle d'Aosta”.
Alla vigila dell'entrata in vigore del trattato di Maastricht – 1° gennaio 1993 – l'Unione Europea invitava gli stati membri ad una ricognizione dei regimi fiscali, al fine di addivenire ad una armonizzazione dei trattamenti fiscali ritenuti presupposto essenziale a consentire un'effettiva libera concorrenza nell'area europea.
La decisione comunitaria, tuttavia prevedeva un doppio binario: deroga permanente al principio dell'armonizzazione fiscale per i regimi di agevolazione antecedenti ai trattati di Roma del 1957, istitutivi della CEE; deroga temporanea per i regimi successivi.
Con la direttiva 12/1992 l'Unione Europea recepiva l'elenco delle aree comunicate dagli stati membri ove vi erano regimi di agevolazione fiscale antecedente ai Trattati di Roma del 1957, dichiarandoli permanenti. Il Governo italiano - presieduto da Giuliano Amato – inserì Livigno, Campione d'Italia e le acque italiane del lago di Lugano, ma dimenticò di inserire la Valle d’Aosta.
L’omesso inserimento in quel elenco ha fatto sì che la Valle d’Aosta venisse automaticamente inserita nelle zone a regime fiscale agevolato provvisorio, determinando così i presupposti per la revoca dei buoni benzina.
Il danno causato ai valdostani da tale distrazione politica si è trasformato, invece, per le casse regionali in un'entrata supplementare – grazie al riparto fiscale che restituisce alla Regione il 100% delle tasse, delle accise e dell'IVA riscossi in Valle d'Aosta- di oltre 30 milioni di euro, divenuti ora in conseguenza dell'aumento del prezzo dei carburanti circa 50 milioni. Soldi tolti alle tasche dei valdostani per finire nel calderone pubblico ed essere ridistribuiti con logiche spesso clientelari.
Il rimedio sarebbe a portata di mano: avviare una procedura amministrativa di “errata corrige” per riavere domani stesso il regime di esenzione fiscale sui carburanti. Ma una tale azione politica non è gradita alle forze autonomiste che dovrebbero rinunciare al maneggio diretto di circa 50 milioni di euro di proventi fiscali sui carburanti pagati dai valdostani.

martedì 21 maggio 2013

VOLTARE PAGINA: da Regione Autonoma a società autonoma


Miliardi di lire e Milioni di euro spesi negli ultimi vent'anni avrebbero potuto fare della Valle d'Aosta una regione di eccellenza e di benessere diffuso. Oggi, invece, assistiamo ad una crisi senza precedenti.

All'interesse pubblico è stato privilegiato quello della “casta di governo”, attenta a rafforzare il proprio potere clientelare dissipando ingenti risorse senza creare sviluppo reale. Grandi opere edili – rimasti vuoti contenitori - affidate a imprese di fuori Valle, che hanno sfruttato le imprese locali con i sub appalti. Disoccupazione al 8%, turismo stentato di pochi mesi all'anno (5% mercato montano nazionale), un'industria tanto sovvenzionata quanto fallimentare (Multibox, Alluver, Conner, Zincocelere,Viasystems, Balzano, Tecdis …), agricoltura a livello di autoconsumo.

La crisi economica è conseguenza del fallimento della politica.

Vogliamo cambiare il sistema di spendere i soldi pubblici, che sono poi soldi frutto delle tasse e degli acquisti (IVA) dei valdostani. Vogliamo togliere potere e risorse alla Regione per darne di più alle famiglie e alle imprese. Autonomia vuol dire far crescere l'economia, lasciando alle imprese risorse per investire e alle famiglie risorse da spendere: azzeramento IRAP, carburanti in esenzione fiscale e Punti Franchi per le imprese.

Vogliamo Legalità: fuori i condannati per reati contro la P.A. dalle Istituzioni e dalle società pubbliche; assunzioni a concorso e gare per gli appalti nelle società pubbliche; immobili pubblici e PRGC a gestione trasparente. Vogliamo che i cittadini siano al centro dell'azione pubblica con priorità rispetto agli immigrati nell'erogazione dei servizi, nell'assegnazione della casa, nell'accesso agli asili. Il lavoro non può essere strumento di condizionamento politico: basta al precariato clientelare; la prova di francese deve diventare a punteggio e non di sbarramento.

Vanno cambiate le regole e soprattutto le persone che hanno governato sino ad oggi; il cambiamento non può essere affidato alla protesta qualunquista del tanto peggio, tanto meglio; il cambiamento promesso da chi ha governato fino ad oggi o da chi ha già governato prima non è credibile!

LeALI fa ciò che dice e dice ciò che fa. LeALI oltre il voto!


giovedì 9 maggio 2013

IL PROGRAMMA DI GOVERNO per cambiare la Valle d'Aosta


Aosta 9 maggio - Conferenza di presentazione del Programma
Il Programma di Governo de LeALI per la Valle d'Aosta dei prossimi anni si discosta dalla filosofia elettorale usuale della mini enciclopedia dai sogni inattuabili. Abbiamo, infatti, ritenuto di far precedere il programma dai nostri "Principi", ossia i valori imprescindibili ai quali deve ispirarsi ogni attività politica. Ogni atto legislativo o amministrativo non potrà prescindere da questi paletti nobili.

Fatte queste premesse il documento individua le "Azioni di governo" necessarie e indispensabili per dare alla Valle d'Aosta il segno del cambiamento e della discontinuità rispetto alle passate stagioni politiche. Misure concrete in grado di incidere profondamente nelle istituzioni regionali e nella società valdostana nelle sue componenti sociali ed economiche.

Infine sono indicati due "Punti di attenzione" da monitorare costantemente, individuando sin da subito alcune linee guida ed interventi mirati.

Le tematiche non affrontate nel Programma rientrano nell'ordinarietà dell'amministrazione e dunque andranno affrontate alla luce dei suddetti "Principi". 


PROGRAMMA DI GOVERNO
L e A l i
per
Legalità, Autonomia, Libertà
nella XIV legislatura
del Consiglio Regionale della Valle d'Aosta


PRINCIPI
In Valle d’Aosta la Politica, da avanguardia di Democrazia e culla nobile dell’Autonomia, ove si aveva il confronto di idee e di proposte, è degenerata e degradata a dannosa commistione d’interessi pubblici e affari personali e trasversali ai partiti e agli stessi schieramenti politici.

giovedì 2 maggio 2013

LeALI L'UNICO CENTRODESTRA. Presentazione lista e motivazioni politiche

La conferenza stampa di presentazione della lista LeALI è stata aperta dall'intervento di Vincenzo Gorret webmaster di professione, ma anche nell'impegno politico, in quanto responsabile di tutta la comunicazione via web. La Conferenza è proseguita, poi, con la testimonianza di Romina Siracusa, candidatasi perché stufa di essere spettatrice impotente della scena politica. Il capolista, Dario Frassy, infine, ha esposto le motivazioni politiche e ha svolto un'analisi del contesto regionale. 

LeALI è l'unica e vera novità di questa competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale. Una novità ben distinta e differente dal qualunquismo del neonato M5S, che punta al tanto peggio tanto meglio. Noi abbiamo un'anima e una visione liberale e ci collochiamo nell'area del centrodestra, rimasta priva di ogni rappresentanza politica dopo che il PdL regionale ne ha rinnegato i valori per entrare nella maggioranza a guida unionista, abbracciandone programma e metodi, senza nulla incidere e nulla cambiare, rinunciando a presentarsi alle elezioni politiche e annunciando già ora che in caso di ballottaggio appoggerà l'Union Valdotaine.

LeALI vuol rinnovare la politica regionale riportandola tra la gente e al servizio della comunità; noi vogliamo comunicare ed interagire con la società valdostana e la scelta di essere trasparenti e comunicativi è rappresentata dall'attivazione di tutti gli strumenti informatici di comunicazione interattiva: siamo presenti oltre che sul nostro blog, su Facebook e su Twitter. Siamo un Movimento fatto dalla gente e per la gente e non diventeremo l'ennesimo partito; la differenza non è solo lessicale, poichè rifuggiamo la concezione di casta a cui si rifanno la maggior parte dei partiti tradizionali tutti tesi a difendere i loro privilegi.
LeALI è l'acronimo, ossia la sigla, di Legalità, Autonomia e Libertà. Tre valori di cui la Valle d'Aosta è gravemente carente. Legalità nelle Istituzioni e nelle società pubbliche, ove le condanne sembrano essere assurte a titolo di merito; Autonomia vera e diffusa tra i cittadini e l'imprese, non intermediata dal sistema regionecentrico di piazza Deffeyes; Libertà, ossia la consapevolezza di essere cittadini e non sudditi di un sistema politico clientelare invadente.
LeALI è anche un preciso e testuale messaggio ad essere "leali", oltreché l'auspicio di poter ridare "le ali" a questa regione per risollevarla dalla crisi.
L'obiettivo in sintesi è meno Regione e più ragione.

sabato 27 aprile 2013

MENO REGIONE PIU' RAGIONE!


Grazie a quanti si sono recati a firmare, <LeALI> è ora presente sulla scheda delle elezioni regionali del 26 maggio.

 Capolista LeALI  Dario Frassy
<LeALI> è la risposta al vuoto di rappresentanza politica nell'area del centrodestra, in seguito al tradimento dei valori e principi liberali operato dal PdL regionale, che dal 2010 è entrato nella maggioranza a guida unionista, rinnegando il proprio DNA e abbracciando incondizionatamente il programma della coalizione autonomista. Una farsesca alleanza, quella PdL-UV, basata su accordi di interessi personali e totalmente sganciata da ogni progetto di cambiamento politico, conclusa con l'incredibile invito a votare i candidati autonomisti alle elezioni politiche dello scorso febbraio e con l'impegno al ballottaggio delle regionali di votare ancora U.V.

LeALI, pertanto, ai valori liberali del centrodestra per essere un punto di riferimento certo, fondato sulla lealtà politica e, dunque, sull'indisponibilità ad ammiccamenti e a ballottaggi elettorali filo-unionisti come, invece, già dichiarato dal PdL regionale. La nostra proposta politica è di alternativa al sistema clientelare e fallimentare delle forze cosiddette autonomiste. E' necessaria una discontinuità dal sistema regionecentrico con l'avvio di accorpamenti e privatizzazioni delle attuali società pubbliche.


Il cittadino deve essere il centro dell’azione politica: l’Amministrazione pubblica deve essere al suo servizio, e non viceversa. Va praticato il principio di legalità: eletti in istituzioni e componenti CdA devono essere senza condanne per reati mafiosi o contro la Pubblica Amministrazione.

Il diritto al lavoro è espressione della dignità della persona e non può diventare sistema politico per la raccolta del consenso. Va eliminato il precariato clientelare. Auspichiamo una Valle d'Aosta di persone libere e responsabili, in grado di prendere in mano il loro futuro e di far crescere i figli secondo i propri valori e le proprie idee. Nei concorsi pubblici l'accertamento di conoscenza della Lingua Francese deve diventare prova a punteggio e non di sbarramento.

L’Autonomia valdostana, nelle sue prerogative sancite dallo Statuto Speciale, è patrimonio diffuso dei valdostani e non può essere monopolio di alcuna parte politica. Va creata un'Autonomia diffusa senza l'intermediazione regionale, al fine di lasciare alle famiglie e alle imprese risorse economiche per creare benessere e sviluppo. In quest'ottica va rivisitato e attualizzato l'art.14 dello Statuto istitutivo della zona franca con la realizzazione di punti franchi d'impresa, azzeramento IRAP, carburanti in esenzione fiscale, ecc..

Il benessere della comunità valdostana va perseguito attraverso l'incentivo allo sviluppo di un’economia sempre più autonoma e indipendente dalla mano pubblica, con una progressiva dismissione e/o privatizzazione delle gestioni pubbliche in settori non strategici, con un accorpamento delle residue società pubbliche per aree di intervento omogenee.

La Valle d’Aosta va governata in un’ottica di ampio respiro per renderla sinergica e non isolata dal contesto europeo e nazionale, promuovendone l’integrazione in un più vasto circuito internazionale.

lunedì 22 aprile 2013

CI SIAMO E ... MILLE E NOVANTA GRAZIE!




In quindici giorni di impegno totale abbiamo messo <LeALI> ed abbiamo raggiunto e superato le mille firme necessarie per partecipare alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Dopo la costituzione della lista e la raccolta firme, alle ore 18 di oggi è stata depositata in Tribunale la lista elettorale. Si apre ora la sfida sulla capacità di riaggregare il consenso nell'area del centrodestra valdostano, dopo il tradimento operato dalla locale dirigenza del PdL ai principi liberali, culminato con la rinuncia a presentarsi alle recenti elezioni politiche per appoggiare i candidati autonomisti. La Valle d'Aosta ha bisogno di ritrovare un centrodestra fondato su principi coerenti e <LeALI>.  Noi siamo il punto di riferimento certo del centrodestra, fondato sulla lealtà politica e, dunque, sull'indisponibilità ad ammiccamenti e a ballottaggi elettorali filo-unionisti come, invece, già dichiarato dal PdL regionale.

mercoledì 10 aprile 2013

FIRMATE E FATE FIRMARE ... Adesso!




Per la presentazione della Lista sono necessarie almeno 1.000 firme.
Possono firmare i cittadini maggiorenni e residenti in Valle d'Aosta da almeno un anno; le firme sono raccoglibili presso i Comuni e il Tribunale.
Evitate di pensare: "tanto possono firmare gli altri ... la mia firma non è indispensabile"; Non è così, ogni firma è necessaria al traguardo delle mille.  

FIRMATE E FATE FIRMARE ... Adesso!

martedì 9 aprile 2013

PUNTI DI ATTENZIONE

  • Meno Regione più Impresa
  • Discontinuità dal sistema regionecentrico
  • Autonomia diffusa=Economia e Libertà
  • Società Partecipate: Accorpamento e Privatizzazioni
  • Referendum Propositivo abolizione del quorum
  • Stop al precariato clientelare: il Lavoro è un Diritto!
  • Ferrovia: attuare le deleghe del 2010
  • Principio di Legalità: Eletti in Istituzioni e Componenti CdA senza condanne per reati mafiosi o contro P.A.
  • Lingua Francese: prova a punteggio e non di sbarramento
  • Stop al precariato clientelare: il Lavoro è un Diritto!

giovedì 4 aprile 2013

LeALI ai valori liberali del centrodestra


In Valle d'Aosta l'area liberaldemocratica, in seguito al tradimento dei valori e principi liberali operato dalla dirigenza valdostana PdL, è rimasta orfana di un progetto politico coerente.
L'imminente appuntamento elettorale del 26 maggio per il rinnovo del Consiglio Regionale ha indotto i sostenitori di tali valori a formulare una proposta politica di alternativa al sistema clientelare e fallimentare delle forze cosiddette autonomiste, colmando il vuoto lasciato dall'abbandono di campo del PdL.
La costituzione della lista <LeALI> vuol essere per l'elettorato di centrodestra un punto di riferimento certo, fondato sulla lealtà politica e, dunque, sull'indisponibilità ad ammiccamenti e a ballottaggi elettorali filo-unionisti come, invece, già dichiarato dal PdL regionale.

E' in corso la raccolta firme presso i maggiori Comuni e il Tribunale di Aosta.